La chiesa fu edificata vicino al porto verso la fine del XII secolo e fu dedicata a San Nicolò, patrono di marinai e pescatori. La chiesa è una costruzione romanica, semplice e a un’unica aula.
Nell’antichità sulla porta laterale esisteva un atrio o portico, sotto il quale, secondo i costumi del tempo, si facevano contratti, si mettevano al coperto le merci e il massaro della confraternita di San Nicolò era incaricato di riscuotere una tassa sulle mercanzie. All’interno c’erano due altari: il maggiore dedicato per l’appunto a San Nicolò e uno laterale in onore di Maria Addolorata. Durante il XIV secolo le pareti furono decorate con degli affreschi rappresentanti alcuni Santi, probabilmente degli ex voto dei fedeli di quegli anni; di questi sono ancora riconoscibili: San Niccolò in abiti pontificali e nella parete opposta la Vergine che allatta Gesù bambino. Aveva un piccolo campanile che nel 1777 appariva trascurato e cadente, per cui si decise di sostituirlo con uno nuovo e di provvederlo di una campana migliore della precedente. Secondo un’abitudine vigente all’epoca, i materiali per la sua costruzione furono ricavati dalla demolizione di parte della vecchia torre campanaria della chiesa di San Martino presso odierno cimitero. Nel 1879 la chiesa si trovava in cattive condizioni e per questo fu chiusa in attesa dei necessari restauri. Ci fu un tentativo di recupero da parte dell’arciprete don Bartolomeo Tomezzoli già nel 1882, ma per mancanza di mezzi il restauro fu sospeso e la chiesetta fu abbandonata. Verso il 1900 si tentò di adibire l’edificio a teatro, si può notare che nella parte dell’altare, in seguito ai recenti restauri, è venuto alla luce quello che sembra parte di una scenografia teatrale. Nel 1953 per volere dell’allora sindaco, Conte Everardo Macola, fu restaurata in memoria dei caduti e ripristinata nelle sue funzioni. Recentemente sono stati fatti importanti restauri sulla parte esterna e nella parte esterna. La chiesa è visitabile, aperta tutti i giorni.