Villa Palù dei Mori

Il complesso sorge nella valle a settentrione dell’abitato di Colà, sui terreni bonificati dalle acque del vicino torrente Ri detto “Dugale”, come testimonia il toponimo “palù”.

Nel 1573 la corte apparteneva al conte Alessandro Spolverini e all’importante famiglia veronese rimarrà fino al 1729 quando Fileno Cosma Spolverini vende la possessione a Matteo Moro da cui la dicitura “dei Mori”. Nel corso dell’Ottocento la corte è dei Termignoni che completano l’opera di bonifica del fondo di circa 200 campi, in seguito passa ai Bortolazzi fino alla metà del Novecento, quando alla disgregazione della proprietà si accompagna un lento degrado del complesso. Palù dei Mori, composto da brolo, casa padronale, corte e cappella, sorge all’incrocio delle due antiche strade che attraversano la vallata in direzione nord-sud, est-ovest. La villa è preceduta dal brolo, cinto da un muro in sasso in cui si aprono tre cancelli settecenteschi. Il lungo prospetto risalente ad epoche diverse, presenta un settore mediano in corrispondenza dell’antica colombaia del XVI secolo, l’atrio di accesso alla corte retrostante; questa parte dell’edificio padronale manifesta elementi tardo settecenteschi, nel lungo balcone con ringhiera in ferro, nella lunetta al di sopra dell’apertura centrale con testa di Minerva, sormontata da un cartiglio di gusto neoclassico e conclusa dal timpano. Gli interni, segnati da pesanti ristrutturazioni, conservano alcuni camini di fattura settecentesca. Nella corte, con la grande aia in cotto, si trovano edifici risalenti ad epoche diverse; uno di questi conserva il cosiddetto “pozzo di Fileno Spolverini” all’interno di una struttura a torre cilindrica, probabile testimonianza di antiche fortificazioni, poste a difesa del complesso. La cappella anch’essa risalente al XVI secolo, dedicata a Sant’Antonio da Padova, sorge all’esterno del brolo, sul margine sud-orientale della corte; l’edificio a pianta quadrata conserva una porta cinquecentesca con cornice sagomata in marmo rosso di Verona. All’interno una delle acquasantiere reca incisa la data 1501; l’unico altare presenta ricche decorazioni settecentesche, della stessa mano sono i medaglioni con immagini sacre lungo le pareti dell’aula sacra e della sacrestia. Il lungo abbandono ha portato alla dispersione degli arredi e al crollo della copertura e della volta interna che presentava una ricca decorazione in stucco.

Comune: Lazise
Frazione: Lazise
Località: Palù dei Mori
Via Palù dei Mori, 1
Epoca: XVIII sec.