pacengo

Pacengo

Pacengo è un piccolo centro abitato, frazione del Comune di Lazise. Nominato già attorno all’anno 1000 come “Pacingus”, nome di probabile origine longobarda o germanica, è un centro antichissimo, testimoniato dagli importanti e numerosi reperti risalenti all’Età del Bronzo ritrovati nelle zone Bor e Porto nella seconda metà dell’800. Anche in epoca romana si pensa che Pacengo fosse un luogo di una certa importanza per le merci che arrivavano dalla Germania attraverso il lago, visto che sono stati rinvenute fondamenta di edifici e resti di costruzioni romane.
Probabilmente verso l’898, quando gli Ungari invasero l’Italia, intorno al paese sorsero mura difensive, le quali sono andate perdute col passare dei secoli.
Durante il dominio della Repubblica di Venezia il paese costituiva Comune da solo, ma verso la fine della serenissima era soggetto alla giurisdizione del provveditore straordinario di Peschiera. Creato il napoleonico Regno d’Italia, Pacengo nel 1805 fu unito a Castelnuovo; poi, nel 1809, fece comune con Cavalcaselle, finchè nel 1811 lo troviamo finalmente aggregato al Comune di Lazise.
Durante la prima guerra di indipendenza italiana, il 28 aprile 1848, Pacengo è stato teatro dello scontro tra gli austriaci e i piemontesi, i quali vinsero la battaglia; successivamente ospitò Ferdinando di Savoia mentre era impegnato nell'assedio di Peschiera del Garda.
Tra le ville storiche di Pacengo ricordiamo: Villa De Beni (XVI sec.) e Villa Alberti (XVIII sec.);  entrambe di proprietà privata.
Una delle zone più suggestive di Pacengo è di certo quella del porto, che è un’area verde circondata da spiagge di sassi ed erba, dove ci si può rilassare o intraprendere la passeggiata ciclabile verso Peschiera del Garda.